Cosa fare quando una malattia è conseguenza del proprio lavoro

Svolgere per anni lo stesso tipo di attività lavorativa, con esposizione a determinati fattori di rischio (ad esempio, rumore, movimentazione manuale di carichi, posture incongrue, movimenti ripetitivi, ecc.) può comportare delle conseguenze negative per la salute.

 

Il nostro caso

Ne sa qualcosa Renzo. Per circa venticinque anni ha lavorato come muratore, movimentando manualmente ogni giorno carichi di varia entità, utilizzando strumenti vibranti e dovendo mantenere a lungo le braccia sollevate sopra l’altezza delle spalle. Tutto ciò gli ha provocato problemi alla schiena e alle spalle

Renzo, a fronte di una situazione di salute che va peggiorando con il tempo, si è rivolto ai nostri uffici per avere informazioni e capire come tutelarsi. Quando ci ha raccontato che tipo di lavoro ha svolto per tutto questo tempo, gli abbiamo consigliato di attivare delle domande di malattia professionale da inoltrare all’Inail.

Renzo si è inizialmente preoccupato, temendo di dover intraprendere un complesso percorso burocratico e medico, col rischio di perdersi in mezzo a chissà quanti interlocutori. Lo abbiamo rassicurato, avviando insieme a lui tutte le procedure necessarie e seguendolo in ogni passaggio. 

Il Patronato Acli mette infatti a disposizione la consulenza dei propri operatori e medici-legali per gestire correttamente, fin dall’inizio, una richiesta di indennizzo di malattia professionale.

 

La procedura

I passaggi sono i seguenti e valgono per chiunque ritenga di soffrire di una patologia di origine lavorativa: 

  • La domanda di malattia professionale parte sempre da un certificato medico, che può essere redatto dal proprio medico di base, dalla Medicina del Lavoro o dal medico del Patronato. 
  • Il Patronato Acli si occupa di ricostruire la storia lavorativa della persona con particolare attenzione ai fattori di rischio; poi provvede all’invio della richiesta di riconoscimento della malattia professionale corredata dal certificato medico e da tutta la documentazione considerata utile per l’Inail.
  • In qualsiasi caso la risposta dell’Ente viene poi valutata dal medico-legale del Patronato: in caso di mancato riconoscimento o di una percentuale di danno non congrua rispetto alla situazione, il Patronato presenterà opposizione in modo da veder riconosciuti i diritti del lavoratore. 

Il caso di Renzo è stato riconosciuto senza la necessità di una opposizione, consentendogli di ottenere un indennizzo in capitale pari ai 21.867 euro, che ricordiamo non essere soggetti a tassazione fiscale, avendo natura risarcitoria.  

 

Prenota un appuntamento

Ottenere il giusto indennizzo è un tuo diritto; il Patronato Acli è a tua disposizione, affidati al nostro servizio di assistenza e tutela su misura.

Se ritieni di avere una patologia riconducibile all’attività lavorativa che hai svolto, clicca qui per contattare la nostra sede più vicina. 

 

Massimo Calestani